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La sordità animica come metro di misura

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Ieri, parlando con una cara amica, mi sono resa conto di un fatto semplice, ma per niente banale.

Le ho detto una cosa UNA sola volta, e ha capito perfettamente come gestire alcune faccende.

Quando ho realizzato che non avrei dovuto spiegarmi una seconda volta, ho sentito una leggerezza incredibile.

Che strano essere capiti al volo!


Se penso alla mia vita tempo fa, mi trovavo nella normale condizione di qualsiasi essere umano: circondata da persone che, per i loro limiti, pregiudizi, condizionamenti e schemi mentali, non volevano (inconsciamente) nemmeno comprendere ciò che dicevo, dalle cose più profonde a quelle più mediocri.

Ricordo la frustrazione nel ripetere ciclicamente gli stessi concetti, il percepire che forse quel giro avevano capito, e poi… reset!

Di nuovo negli stessi loop, nelle stesse situazioni, a ripetere le stesse cose.


Perché le persone non capiscono, non rispettano le tue indicazioni, i tuoi confini o le tue scelte?

Perché sono dure di comprendonio? No.

A livello cognitivo riescono perfettamente a capire il senso compiuto di una frase, sordità fisica a parte.

Il problema qui è un altro: la sordità dell’Anima.

Le persone sono talmente identificate col proprio ego da non rendersi nemmeno conto che di fronte a loro c’è un essere umano.

Non hanno alcun reale interesse a capirti: l’importante è che vengano soddisfatti i loro bisogni inconsci.


Non che questo oggi non accada, ma di certo non accade con le persone con cui ho scelto di condividere la mia vita personale (e si contano sulle dita di una mano).

Credo che la sordità animica di un individuo sia un metro di misura estremamente valido: ci intendiamo naturalmente, in maniera fluida, con equilibrio e rispetto reciproco?

Rarissimo, ma benvenuto nella mia cerchia ristretta.

Devo spiegarmi due volte?

Per quello c’è il mio lavoro, che svolgo con infinito amore, passione, pazienza e dedizione, e allora mi spiego anche venti volte, se necessario.

Ma lì ci si ferma.


Nella mia vita privata, nel mio mondo, sono dittatoriale.

Proprio perché conosco il costo di ogni singola goccia di sangue che ho versato per costruirlo.

Vuoi entrarci? Bene: sappi che a casa mia comando io. Esattamente come tu dovresti essere Sovrano del Tuo mondo.

Io decido per me stessa, non sono paziente e non accetto compromessi.

La legge è una e molto semplice: niente accanimenti. O tutto fluisce, o sei fuori.



Vanessa Sion

18.09.2025

 
 
 

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